Tra le corde che intessono la trama dell’identità leoniana e ne modellano la peculiarità dell’offerta formativa non possiamo dimenticare una certa cura riservata alle arti visive.
Non potrebbe essere altrimenti, vista l’attenzione che il modello pedagogico della Compagnia di Gesù ha sempre riservato alla pittura, alla scultura, all’architettura e, a partire dal XX secolo, alle arti multimediali.
Gli edifici stessi che ospitano l’Istituto Leone XIII testimoniano questa “affinità elettiva”: il corpo centrale, rimontante al 1950, fu opera dell’architetto e urbanista Ottavio Cabiati, e la funzionalità che lo contraddistingue si fonde con una certa lineare eleganza, armonica nel ritmo e nei colori, data dai materiali utilizzati, dalla luce e dagli ampi spazi.
Così per il corpo prospicente via Monti, progettato nel 1977 da Luigi Caccia Dominioni, architetto, urbanista e designer di fama mondiale ed… ex-alunno dell’Istituto Leone XIII!
Studenti leoniani furono Piero Manzoni, universalmente noto, e Gianfilippo Usellini, affermato artista, e al Leone insegnò il pittore Enrico Oldani.
Sono solo alcuni esempi, non esaustivi, di come il rapporto tra l’Istituto leone XIII e l’arte contemporanea sia sempre stato vivo e fecondo.
Altri esempi di questa liaison possiamo ritrovarli nel tema della “Passione” – a cui è dedicata nel corridoio centrale d’Istituto, in occasione della Quaresima, una piccola esposizione – tema questo presente stabilmente al Leone in almeno tre opere:
– le vetrate realizzate su disegno di Aldo Carpi, che dal 1953 ornano e illuminano sempre la Cappella dei Licei (attuale Sala Professori);
– le vetrate realizzate nel 1955 dal maestro vetraio muranese Anzolo Fuga per la Chiesa d’Istituto (cui si aggiunsero nel 1960 le vetrate superiori, con scene tratte dalla Bibbia);
– la “Via Crucis” in ceramica di Aligi Sassu, esposta per la prima volta alla Galleria San Fedele in Milano nel 1957 e da lì anch’essa destinata ad abbellire la Cappella dei Licei.
A queste ne vogliamo aggiungere almeno altre due:
– la “Via Crucis” realizzata dal pittore gesuita fr. Mario Venzo SJ, esposta presso il Centro culturale San Fedele nel 1964. Il nostro Istituto ospita permanentemente alcune opere di fratel Venzo e nel 1986 venne allestita una Mostra antologica e personale dell’artista presso la Biblioteca d’Istituto;
– la serie artistica “Miserere” realizzata da Georges Rouault dal 1922 al 1927. Questa grande opera – costituita da 58 tavole incise all’acquatinta – fu esposta presso la Biblioteca d’Istituto nell’aprile del 1984.
Pur al di fuori dal perimetro della presente esposizione, vogliamo citare qui in uscita almeno altre due opere che intrecciano la loro storia con quella del nostro Istituto e quella, più ampia, dell’opera dei Gesuiti in Milano:
– la “Via Crucis” dipinta dal pittore Augusto Colombo nel 1946, e illustrata dall’omonimo libro edito da Bestetti, di cui la nostra Biblioteca conserva una copia con dedica autografa dell’artista a padre Arcangelo Favaro SJ, fondatore della Galleria San Fedele (“Al molto reverendo padre Favaro, che capisce tutti gli artisti …”).
– la “Via Crucis” in terracotta di Lucio Fontana – che a padre Favaro fu legato da profonda amicizia – realizzata nel 1957 e dal 1986 collocata presso la Chiesa di San Fedele in Milano.