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Progetto “Ricercatori in classe”

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La prof.ssa Giulia Magnano, moderatrice, assieme al Prof. Federico Riccitelli, dell'incontro con la Dott.ssa Sproviero.

La prof.ssa Giulia Magnano, moderatrice, assieme al prof. Federico Riccitelli, dell’incontro con la dott.ssa Sproviero.

 

Capire quanto può essere importante conoscere e sostenere la ricerca scientifica, e non solo per sceglierla come mestiere, è stato lo scopo della lezione a distanza rivolta alle classi quinte dei Licei Scientifico e Scientifico Sportivo che porta il titolo di “Ricercatori in classe“, organizzata dal Dipartimento di Scienze dei Licei con la ricercatrice in epigenetica Dott.sa Daisy Sproviero.

Far incontrare intere classi di giovani liceali con una ricercatrice in prima linea, in questo momento del loro itinerario formativo proiettato verso la scelta universitaria, può fare la differenza.

Sono stati gli studenti stessi a dimostrarlo con domande mirate e risposte articolate, frutto di una formazione interdisciplinare che al Leone XIII si cerca di incentivare in tanti modi, nonostante i limiti del momento, non da ultimo proprio sfruttando la tecnologia che ci offre incontri senza confini.

La Dott.sa Sproviero sta conducendo la sua ricerca sulle malattie neurodegenerative per conto della Fondazione Mondino di Pavia e grazie ai fondi erogati dalla Fondazione U. Veronesi. Con l’uso di video a tema e di slide interattive ha saputo offrire ai ragazzi uno spaccato della vita quotidiana del ricercatore che, pur appassionato nel suo ambito, viene giornalmente sfidato da difficoltà e fatiche. 

Del resto, indagare ciò che si nasconde dietro l’evidenza dei fatti è faticoso, ma è anche il “fascino” del mestiere che la Dott.sa Daisy Sproviero svolge e che ha saputo trasmettere a tutti gli studenti in ascolto. Per questo – ha sottolineato – è importante applicare il metodo scientifico con infinita pazienza: osservazione del fenomeno – formulazione di un’ipotesi – verifica sperimentale – raccolta ed elaborazione dei dati. Sembrerebbe di aver concluso, ci ha detto la Dott.sa Sproviero, ma rimane ancora un passo importante da compiere: divulgare i risultati raggiunti per essere verificati da altri ricercatori (peer review) ed ottenere la conferma necessaria a poter dire di aver fatto una scoperta utile all’umanità. 

Nello specifico di questo confronto specialistico i ragazzi sono riusciti a capire alcuni traguardi a cui è giunta la ricerca sulle malattie che colpiscono i neuroni del cervello e del midollo spinale; tra le più conosciute c’è la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), ma esistono purtroppo numerose altre patologie genetiche, concomitanti e conseguenti a questa progressiva degenerazione, che vanno indagate.

La missione della Dott.sa Daisy Sproviero è stata apprezzata da tutti gli studenti, che si sono potuti confrontare con lei anche in previsione di scelte di vita portate fin da piccoli nel cuore: medicina, ingegneria, matematica, fisica, chimica, biologia. Sembrerebbero studi slegati tra loro, ma da come ha ben spiegato l’ospite in videoconferenza, sono al contrario ambiti di ricerca chiamati ad interfacciarsi professionalmente se si vuole che la ricerca scientifica possa fare concreti passi in avanti, soprattutto in campo biomedico.

In seguito a questa affermazione, negli occhi dei nostri studenti si è vista una luce, quella che si accende nel cuore e nella mente quando si scopre per cosa si è “chiamati” e perché vale la pena studiare tante materie molto differenti tra loro: anche un mestiere può diventare una missione, importante per sé e per gli altri! E in questo ultimo anno delle Scuole Superiori capire dove e in quale modo si vorranno investire i propri “talenti” è già… una meravigliosa scoperta.


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