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Incontro con il prof. Giovanni Azzone

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Martedì 4 aprile il prof. Giovanni Azzone, ex rettore del Politecnico di Milano e project manager di Casa Italia, l’agenzia nata a seguito degli eventi sismici dello scorso anno e prossima a diventare un dipartimento di Palazzo Chigi, ha incontrato gli studenti del IV e V anno dei Licei.

Oggetto dell’incontro le sfide che Casa Italia e tutto il paese dovranno affrontare per garantire la cura e la manutenzione del nostro territorio, spesso fragile e accidentato, come sappiamo.

Uno studente di V Scientifico, Massimiliano, ci dà una sintetica ma densa lettura dell’incontro:

Il bandolo della vita – così lo ha definito il prof. Tenconi – che la nostra scuola ci offre, oggi è stato tenuto dal professor Giovanni Azzone, da qualche mese alla guida di Casa Italia.

Il prof. Giovanni Azzone

Il prof. Giovanni Azzone

È proprio di Casa Italia che il professore ci ha aperto uno squarcio tanto vivo quanto interessante: interessa perché tocca tutti noi, direi quasi sfiora le nostre stesse pareti di casa. Casa Italia si propone infatti di coordinare, di fornire un forte impulso organizzativo alla gestione, a livello governativo, della “questione sismica” nel nostro paese.

Ad esempio, il professor Azzone ed i suoi cervelli si prefiggono di riflettere sulle nostre abitazioni in relazione al pericolo sismico. A questo scopo, di stuzzicare nelle nostre coscienze una sensibilità che abbracci il concetto di vulnerabilità, da integrare nelle categorie di valutazione degli immobili.

Il team di Azzone sposa un pulsante desiderio di fomentare l’interesse internazionale sull’Italia: «È indispensabile, se non fondamentale, la considerazione del fattore ambientale nell’ottica di conservare l’attrazione che le nostre città esercitano a livello europeo e mondiale». 

Non volendo troppo scandagliare il dettaglio, diremo che oggi Azzone ci ha tratteggiato la genesi e la struttura di un’organizzazione volta alla salute del nostro paese, a prescindere da qualsivoglia tornaconto economico; benessere in termini non solo di sicurezza palpabile con le nostre dita ma anche di rilievo nei fenomeni che intessono la nostra Italia nella viva – oggi più che mai – tela della globalizzazione.

Da parte mia, dopo aver ringraziato il  professor Azzone per il suo intervento, riconosco il merito ai promotori di quest’incontro, foriero, tra l’altro, di un cospicuo stimolo intellettuale. Ad un’apertura su una prospettiva che dilata l’orizzonte di pensiero scolastico non può che essere ritagliato il giusto spazio: tra le righe di quest’articolo e – perché no? – tra le coscienze dei ragazzi oggi presenti.

Massimiliano Vescovi
V Liceo Scientifico B


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