Un folto gruppo di studenti di IV Liceo del Leone XIII quest’anno terminerà l’anno scolastico in modo inconsueto, ritrovandosi l’8 giugno a Santiago di Compostela dopo aver percorso a piedi 180 chilometri lungo la notissima via che attraversa il nord della Spagna.
L’iniziativa è nata da una richiesta degli studenti stessi, che hanno sentito il desiderio di vivere insieme un’esperienza di pellegrinaggio che è molto più di una prova fisica o di un’avventura.
Il primo giugno, dopo aver salutato i docenti e i compagni del Leone, zaini in spalla loro e i loro accompagnatori, padre Diego Mattei, la professoressa Francesca Argenti e il prof. Giulio Pini, i ragazzi si sono imbarcati sull’aereo che li ha condotti in Spagna.
Noi seguiremo le tappe del cammino aggiornando giorno per giorno questa news con appunti di viaggio e immagini.
2 GIUGNO: prima tappa, da Villafranca del Bierzo a Fonfria: 28 chilometri.
Titolo della giornata: Camminare è molto rock
Like a Rolling Stone: pietra che rotola non fa muschio
Una giornata all’insegna del divertimento. La prima tappa del cammino è cominciata sotto i migliori auspici: un bellissimo sole, un gruppo affiatato, una natura incantevole.
28 km, 700 m di dislivello e la sensazione di appoggiarsi al bastone del pellegrino. Sulla fatica prevale il piacere dell’essere insieme: i passi sono scanditi da lunghe chiacchierate e da momenti di condivisione accompagnati da padre Diego.
Il cammino ti fa scoprire la bontà di sapori genuini, ti fa procedere con l’essenziale e ti fa apprezzare la grandezza nella semplicità.
L’immergersi nella ruralità di questa regione fa emergere il contrasto con la nostra vita e i nostri ritmi radicalmente legati alle dinamiche di una città travagliata come Milano, e anche questo contribuisce a riempire pienamente di significato la parola cammino.
La prima giornata si è conclusa con la S. Messa celebrata da padre Diego; ci auguriamo che i prossimi giorni sappiano reggere il confronto con un inizio così!
Edoardo Quai, Massimiliano Vescovi, Francesca Argenti



3 GIUGNO: seconda tappa, da Fonfria a Samos: 22 chilometri
Titolo della giornata: Tra Virgilio e il mal di piedi
Siamo partiti da Fonfria verso le 8:00 e dopo aver percorso i 22 chilometri che ci dividevano da Samos, siamo giunti a destinazione per l’ora di pranzo. Durante la camminata il gruppo si è riscoperto ancora più coeso e armonioso di ieri. Lo sfondo del nostro cammino ricordava un paesaggio in bilico tra il Signore degli Anelli e i Canti di Ossian, pareva quasi di trovarsi in una foresta incantata. Lungo il cammino abbiamo trovato viveri e bibite lasciate apposta per i viandanti, quasi un segno del destino.
Accanto a un albero che da 800 anni guarda i pellegrini perseguire la loro meta, un’anziana signora teneva un cesto di bulbi che avrebbe piantato lungo il muro del cammino, solo e soltanto per donare bellezza a chi passava.
Eppure il meglio doveva ancora venire.
La sorpresa, tanto decantata dal professor Pini la scorsa notte, si svelava davanti ai nostri occhi: un magnifico monastero nella foresta che è stato il luogo privilegiato nel quale abbiamo trascorso il pomeriggio tra silenzio, condivisioni e Messa.
Oltre a ciò, quello che davvero ci ha toccato il cuore sono stati i paesaggi, e lì la nostra mente non ha potuto far altro che rivolgersi alla nostra professoressa Irene Augello. A lei dedichiamo il pezzo più bello del nostro reportage:
Cara professoressa,
oggi l’abbiamo sentita particolarmente vicina a noi, quasi come se lei fosse effettivamente qui a camminare. Il verde dei monti, la tenera brezza che ci accarezzava i volti, il dolce suono che i freschi corsi d’acqua generavano nella nostra immaginazione romantica e la tenera quiete che l’ombra materna delle frasche verdeggianti donava al nostro animo contemplativo. Noi, oggi, eravamo la natura. Il nostro spirito formava un connubio con il mondo circostante.
Come Virgilio contemplavamo e godevamo della pace che dominava quel luogo, magico e ameno, quasi bucolico. E proseguendo sul sentiero capivamo, entravamo anche noi in un mondo incantato fatto di paesaggi verdi e di natura dai tratti idilliaci, proprio come la descriveva Virgilio.
Sì, ma Virgilio non aveva male ai piedi.
Andrea Casalegno e Pietro Arsi



4 GIUGNO: terza tappa