Carlo Bo, in un suo delizioso libretto dedicato a san Francesco (Se tornasse san Francesco, Castelvecchi), scrive così: Quando Francesco batte alle nostre porte, facciamo entrare nelle nostre case la sua leggenda e lasciamo fuori le sue verità.
Anche con le parabole (di Gesù) facciamo un po’ così: le trasformiamo in comode leggende sentimentali e lasciamo fuori la verità. Ma cosa sono le parabole, oltre che delle antenne che ci consentono di vedere tutti i programmi televisivi del pianeta? Il (cosiddetto) figliol prodigo, il seminatore, la zizzania, i talenti… sono raccontini dolciastri, magari tendenti a rinfocolare un po’ di senso di colpa che non guasta mai nel percorso religioso di una persona, oppure sono altro?
“Parola” e “parabola” sono etimologicamente parenti. “Parola” e “parabola” funzionano se stiamo al gioco, funzionano se ascoltiamo. A partire da giovedì 29 ottobre, una volta al mese, ascolteremo insieme la parola-parabola di Gesù. Gli incontri si tengono nella Chiesa dell’Istituto, dalle 8:15 alle 9:00. Potrebbe essere utile portare una penna o una matita, il testo della parabola lo troverete sulle panche.
Prof. Jacopo De Vecchi
Secondaria di I e di II Grado
Per informazioni: jacopo.devecchi@leonexiii.it