IL FUTURO DI MILANO PROGETTATO DAI GIOVANISSIMI
Il Leone XIII risponde all’appello lanciato da Stefano Boeri e da Franco Bolelli: Ti piacerebbe ripensare Milano per il 2030?
Le due note personalità all’inizio del 2015 hanno lanciato una sfida progettuale che consiste nel ripensare la Milano del 2030. Ma non saranno i soliti addetti ai lavori a sviluppare l’intero progetto, bensì chi nel 2030 avrà 30 anni o poco più.
Inoltre ripensare Milano non vuol dire solo progettarne l’aspetto architettonico e infrastrutturale, ma anche ripensare i rapporti tra le persone, le necessità e le possibili evoluzioni di un tempo non troppo distante da noi ma neanche troppo vicino.
Queste le sei tematiche su cui si svilupperà tutto l’evento che stiamo progettando: l’amore, il corpo, l’impresa, la comunicazione, l’educazione, la città.
Insieme ad altri compagni di IV e V anno sono stato coinvolto sin dalle primissime fasi di questo progetto (eravamo in tutto una ventina di studenti del Leone XIII e di altri Licei milanesi), che ha cambiato forma nel corso di questi mesi e che ora deve affrontare l’ultima fase realizzativa, a cui sono invitati tutti, ed in particolare gli studenti di tutti i Licei milanesi.
Il lavoro che è presente dietro questo sogno di ridisegnare Milano è ed è stato enorme, e si coronerà con un’esposizione delle nostre idee e delle nostre proposte sabato 6 giugno alla Diamond Tower di Milano.
Personalmente posso affermare che non mi sono mai sentito così stimolato come durante questo progetto. Il motivo? Pensateci: avere 18/19 anni e avere nelle proprie mani la responsabilità e la possibilità di rimodellare la propria città e poter rendere reale quello che si è sempre immaginato e auspicato. Un sogno.
Spero che questo cambi veramente qualcosa (io ne sono sicuro) non solo dal punto di vista urbanistico, ma anche nei cuori delle persone e rilanci la nostra nazione che per troppo tempo è rimasta nell’ombra.
Edoardo Zancanaro
V Liceo Classico