Giovedì 5 giugno si è svolta in Istituto la tradizionale giornata di “bilancio” delle attività di volontariato dei Licei. La mattinata si è aperta con la S. Messa di fine anno concelebrata da padre Giulio Besana S.I., che festeggia in questi giorni i 50 anni di sacerdozio nella Compagnia, e da padre Roberto Gazzaniga S.I., ex Gestore del Leone XIII, che festeggia i 40 anni di sacerdozio nella Compagnia. Abbiamo ringraziato il Signore per averci fatto il dono di averli vicini, testimoni autentici e generosi della Sua Parola.
Successivamente in Auditorium due ragazzi, Federico di III Scientifico e Federica di I Scientifico hanno letto un personale pensiero sull’attività di volontariato che hanno svolto quest’anno. Ci hanno detto cosa hanno compreso, che le persone sofferenti spesso sono serene e gioiose, mentre chi non ha motivi di sofferenza talvolta assume un’espressione triste e preoccupata. Occorre ridare valore alle piccole cose, per apprezzare la bellezza della vita.
E’ un po’ lo stesso messaggio che ci hanno trasmesso gli atleti paralimpici intervenuti numerosi al Leone per darci un saggio delle loro capacità. Capitanati dal dottor Pierangelo Santelli, presidente del Comitato Paralimpico Lombardo, si sono esibiti in specialità come il baseball, il calcio balilla, il ping pong, il basket, la scherma. Dopo una prima fase dimostrativa, hanno chiesto ai nostri studenti di mettersi in gioco. Così Marco è salito su una carrozzina e ha provato a centrare il canestro; Claudio ha sfidato, bendato, un atleta non vedente del baseball; Alberto e Federico hanno provato insieme a battere il campione mondiale di calcio balilla, che giocava da solo, seduto in carrozzina, con una mano. I nostri ragazzi hanno fatto fatica a orientarsi in questo mondo “parallelo” dello sport, hanno perso sempre, nonostante gli atleti abbiano usato (loro!) attenzioni particolari verso gli studenti. Però… dovevate vederli questi nostri studenti, hanno seguito con molta attenzione le dimostrazioni, si sono lasciati coinvolgere, mostrando interesse e sensibilità.
Cosa hanno imparato? Ce lo dice Emanuela: Quello che ho imparato da questa esperienza è che non importa quali siano le difficoltà e gli ostacoli che possiamo trovarci davanti, perché con la volontà si è sempre capaci di raggiungere dei traguardi.
Caroline: Non c’è male fisico o mentale che può togliere la speranza e la voglia di mettersi alla prova e sfidare se stessi e i propri coetanei, coltivando la propria passione. Questo breve incontro ci ha permesso di metterci a confronto con atleti disabili e di renderci conto che abbiamo capacità e doti diverse, ma non per questo superiori.
Giulia: Questi ragazzi che abbiamo incontrato oggi “non sono capaci” di giocare come noi, ma, pur con tutte le difficoltà e i problemi che devono superare, ci hanno dimostrato che tutti “siamo capaci”. Forse spesso non abbiamo voglia di superare i problemi e di combattere per i nostri sogni, cosa che questi ragazzi ci hanno insegnato a fare.
Stefano: Oggi stare da “abile sportivo” con i “non abili sportivi” mi ha ricordato ciò che purtroppo non è sempre scontato nello sport e nella vita: non è importante una ricerca ossessiva della vittoria, ma il mettersi alla prova, l’arrivare a traguardi difficili e l’apprezzare il gusto della partecipazione sportiva.
Calorosi ringraziamenti per la giornata vanno al Comitato Paralimpico Lombardo per la disponibilità dimostrata e anche per il supporto logistico; al prof. Fabrizio Zaggia, referente di Istituto per il volontariato e anima dell’iniziativa; ai numerosi genitori che collaborano attivamente e con determinazione -ma senza clamore - per la buona riuscita di tutte le iniziative di volontariato.