Incontrare il mondo, in aula ma anche nei numerosi progetti di scambio internazionale e di studio all’estero che il nostro Istituto offre nel corso dell’anno scolastico, così come nei soggiorni e nei progetti estivi.
Incontrare il mondo per tenerlo tra le mani, come si tiene un dono prezioso, fragile anche, un dono di cui prendersi cura.
Partire dall’incontro e dalla conoscenza, per scoprirne appieno la bellezza, e per cercare di renderlo ancora più bello, questo nostro mondo, lenendone le ferite, abitandolo e guardando ad esso, davvero, come la nostra casa comune…
È quello che stanno sperimentando in queste settimane 58 studenti delle classi seconde e terze dei Licei impegnati nella prima fase del progetto di scambi internazionali, ospitati da alcuni prestigiosi istituti della rete mondiale delle scuole della Compagnia di Gesù, in attesa di ospitare a loro volta a Milano, nei prossimi mesi, i nuovi amici conosciuti in questa esperienza destinata a restare nelle loro vite.
Ed ecco così dei leoniani in ogni angolo del mondo: a Dallas, presso la Jesuit College Preparatory School e la Bishop Lynch High School; a Santiago del Cile, presso il Colegio San Ignacio; a Washington presso il Gonzaga College High School – mentre sono appena tornati i gruppi ospitati in queste settimane presso il Cheverus College di Portland, nel Maine, presso il John Abbott College di Montréal e presso la St. Aloysius Gonzaga School di Mangalore, in attesa di nuove partenze, nel corso di questo fine settimana: per New York, dove gli studenti saranno accolti dagli amici della Fordham Preparatory School, e per Pittsburgh, presso l’Oakland Catholic School.
Il fitto programma di iniziative internazionali proposte in quest’anno scolastico 2024/25 dal nostro Istituto contempla, oltre agli scambi qui sopra elencati, soggiorni lunghi di studio all’estero – sempre presso una delle oltre 800 scuole della rete mondiale della Compagnia di Gesù o in scuole legate al Leone XIII da collaborazioni pluriennali – e una esperienza di summer school presso la Governor’s School dell’Università di Pittsburgh. Sempre nell’ambito dei progetti internazionali ricordiamo inoltre il progetto JESC – Jesuit Security Council che simula i lavori del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e che quest’anno si terrà a Bonn, e il progetto J.E.E.P. – Jesuit European Educational Project, incontro annuale di simulazione dei lavori del Parlamento Europeo, attivo dal 2004 e che si svolgerà quest’anno a Osijek, in Croazia, sempre tra le otto scuole europee che da anni conducono insieme questo progetto.
In occasione di questa prima tornata di scambi internazionali, abbiamo incontrato il prof. Paolo Tenconi, Responsabile dei progetti internazionali leoniani, per una breve intervista sul significato che rivestono per il nostro Istituto queste attività di apertura al mondo:
“Per capire i progetti internazionali di quest’anno, seconde me, bisogna fare una breve premessa storica: essi sono stati introdotti nel 1993 grazie ad un’intuizione di 𝗽. 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗚𝘂𝗲𝗿𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗦𝗝, ex rettore del nostro Istituto; all’inizio, non era che un semplice scambio di studenti tra la nostra scuola e il 𝗦𝗶𝗻𝘁-𝗕𝗮𝗿𝗯𝗮𝗿𝗮𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝗴𝗲 di Gent e l’𝗔𝗹𝗼𝗶𝘀𝗶𝘂𝘀𝗸𝗼𝗹𝗹𝗲𝗴 di Bönn.
Pian piano abbiamo allargato a quello che è la situazione di oggi, che comprende 12 progetti, più o meno in contemporanea, che porteranno i ragazzi dei nostri Licei in tutto il mondo: negli 𝗦𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗨𝗻𝗶𝘁𝗶, in 𝗜𝗻𝗴𝗵𝗶𝗹𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮, nell’𝗔𝗺𝗲𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗦𝘂𝗱 e in 𝗜𝗻𝗱𝗶𝗮. L’apertura alle scuole sudamericane e asiatiche, cominciata con i progetti di due anni fa, è essenziale per restituire agli studenti un’immagine il più possibile esaustiva del mondo, evitando di appiattirlo unicamente sulla società e sul modello statunitense e britannico.
‘A latere’ vi è anche uno 𝘀𝗰𝗼𝗽𝗼 𝗹𝗶𝗻𝗴𝘂𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗼: io e i miei colleghi riteniamo che una maggiore vicinanza linguistica aiuti a predisporre ad una maggiore comprensione del mondo. Lo scopo fondamentale è 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝘂𝘀𝗰𝗶𝗿𝗲 𝗶 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗿𝗮𝗴𝗮𝘇𝘇𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗹𝗼𝗿𝗼 𝗯𝗼𝗹𝗹𝗲, perché l’impressione che abbiamo a volte è che loro siano veramente isolati, racchiusi in un mondo difficile da condividere con gli altri. Quindi l’idea è quella proprio di portarli in ambienti completamente diversi, farli vivere nelle famiglie ospitanti e farli studiare in scuole che sono profondamente diverse dalla nostra, anche se accomunate dai valori ignaziani.
Questo è l’obiettivo fondamentale che non sostituisce il lavoro che si fa in aula: si tratta di obiettivi che perseguiamo anche in tutte le ore di lezione, ma, a volte, in aula ci si concentra su argomenti più funzionali allo svolgimento dei programmi scolastici.”



























L'articolo Con il mondo tra le mani proviene da Leone XIII.