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“There is no planet B”

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Che valore diamo ai prodotti che quotidianamente usiamo? Che principi mettiamo alla base delle nostre decisioni giornaliere? Siamo consapevoli che tutto quello che facciamo, usiamo, mangiamo ha un impatto più o meno grande sulla nostra Terra e sulla nostra vita? E ancora… a che punto siamo nel mondo con le politiche a tutela dell’ambiente? E che cos’è davvero questo cambiamento climatico di cui tutti parlano?

Queste sono solo alcune delle domande a cui i ragazzi delle classi terze della Scuola Secondaria di I Grado hanno cercato di rispondere, grazie all’aiuto di due giovani ingegneri del Politecnico di Milano. Il primo, Andrea Airoldi, laureato in Ingegneria Ambientale e attualmente consulente ambientale sulla gestione dei rifiuti presso una società di ingegneria. Il secondo, Francesco Tonini, ricercatore presso il Politecnico, si occupa di analisi dell’impatto sociale ed ambientale associato ai progetti di accesso all’energia nei paesi in via di sviluppo. Hanno conquistato i ragazzi a suon di Kahoot, domande su Wooclap e brain storming, senza perdere mai la loro attenzione.

Il primo incontro, ha avuto come obiettivo quello di raccogliere le idee e spiegare ancor meglio i cambiamenti climatici, i loro effetti, le politiche internazionali e lo sviluppo sostenibile.

Nel secondo, dopo un approfondimento sulle varie fonti di energia rinnovabili e sull’economia circolare, i ragazzi hanno avuto la possibilità di calcolare la loro “impronta ecologica”, ovvero la quantità simbolica di pianeti che sarebbero necessari per sostenere tutta la popolazione mondiale con lo stesso stile di vita. Nel 2020 l’umanità ha consumato le risorse pari a quelle disponibili in 1,6 pianeti. I ragazzi, dopo un dettagliato quiz, hanno visto comparire sui loro dispositivi numeri ben più alti, segno che tutto ciò che a loro sembra naturale, come vivere in condomini fatti di cemento o prendere l’aereo più volte all’anno, non sia così scontato e sostenibile.

Il progetto proseguirà nelle classi, insieme ai docenti di scienze nell’ambito dell’Educazione Civica, con un’analisi dettagliata sull’impronta ecologica di ciascuno e con un lavoro condiviso al fine di realizzare le vecchie e care “pubblicità progresso”, con la speranza di sollecitare la loro riflessione e renderli portavoce per gli altri. Questo progetto riuscirà nel suo intrinseco intento? Ai giovani del futuro l’ardua sentenza.

Prof.ssa Adriana Lionetti

L'articolo “There is no planet B” proviene da Leone XIII.


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