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Il senso di un Dantedì oggi

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Uno dei quaderni manoscritti di p. Paolo Moretti SJ (1867-1924), insigne dantista e padre gesuita presente all'Istituto Leone XIII negli anni '10 del secolo scorso.

Uno dei quaderni manoscritti di p. Paolo Moretti SJ (1867-1924), insigne dantista e padre gesuita presente all’Istituto Leone XIII negli anni ’10 del secolo scorso.

A distanza ormai di un anno dall’esplosione della pandemia, un nuovo stato d’animo è subentrato in molti di noi, a livello consapevole o in modo latente – cioè quasi a noi stessi sconosciuto, o “misconosciuto”: rifiutato, ma pure presente.

È uno stato d’animo di difficile definizione, in cui si mescola paura, noia, una rassegnata desolazione e altro, indecifrabile, che incrocia tra loro gli opposti della tensione e della inerzia, dell’allerta e della abulia…

La radice profonda di questo spleen emotivo potrebbe risiedere nella mancanza di una visuale, di un punto di fuga prospettico da cui guardare le cose e dare così loro un ordine nello spazio. L’avevamo a marzo 2020 ed ancora a maggio, dall’alto dei nostri balconi, da dietro alle finestre, quando anche in mezzo alla tragedia eravamo certi di una uscita. Vedevamo un “dopo”. Vivevamo una “parentesi” tra un passato recente ed un futuro non dissimile ed imminente.

Ora l’incertezza di questo tempo sembra privarci della dimensione progettuale – fatta di speranze, aspettative, attese, sogni… E una frustrazione sembra impadronirsi di noi, facendoci apparire vani gli sforzi che pure abbiamo profuso e i sacrifici che quotidianamente offriamo…

“Le giornata sono tutte uguali”: così sentiamo ripetere a mezza voce dai giovani che si trovano a vivere questo periodo. Il tempo sprofonda in una successione di istanti privati del loro “andare verso”. Privati così del loro senso.

I quaderni manoscritti di p. Paolo Moretti esposti nel corridoio centrale dell'istituto Leone XIII in occasione del Dantedì.

I quaderni manoscritti di p. Paolo Moretti SJ esposti nel corridoio centrale dell’Istituto Leone XIII in occasione del Dantedì.

In che modo quindi ci parla Dante, in questo settimo centenario della sua morte? Come ci può aiutare a ritrovare un senso, meglio, a riscoprirlo?

Anzitutto nella consapevolezza della selva selvaggia: nel riprendere il contatto con il periodo che stiamo vivendo, nel cercare di capirlo, di viverlo, di attraversarlo… “Attraverso”: cioè insieme al periodo, in ascolto della selva, per andare oltre il periodo

Già così potremmo accorgerci del bene che pure questa selva tanto amara ci offre (ma per parlar del ben ch’io vi trovai), di come ogni cosa, a ben guardare, acquisisca nuovo valore: ogni nostro gesto, ogni nostra azione, ogni nostro pensiero…

E poi nella consapevolezza dell’essere comunque in viaggio, e forse anzi, in questa difficoltà, ancora più in viaggio, ancora più progettualità, di prima…

Nella consapevolezza di essere interconnessi, di dipendere l’uno dall’altro, di essere compagni in questo viaggio: interconnessi come nazione e come comunità umana, e questo grazie proprio anche a quel Dante che abbiamo studiato sui banchi di scuola – forse odiato in prossimità di una interrogazione, poi amato mano mano che i suoi versi si sedimentavano in noi, offrendoci strumenti per capirci come persone e come società…

E l’invito oggi e quello così di ripartire da Dante, per capire il nostro mondo e per viverlo: cioè cambiarlo, là dove non ci piace, anche nell’attrito che esso oppone ai nostri sforzi, quant’è mestiere infino al sommo smalto.

Il video per il Dantedì di oggi realizzato da Letizia Dolci e Vittoria Borgnis (5. Liceo Scientifico C) e da Chiara Polizzi (5. Liceo Classico).

Il video per il Dantedì di oggi realizzato da Letizia Dolci e Vittoria Borgnis (5. Liceo Scientifico C) e da Chiara Polizzi (5. Liceo Classico).

Il dono che questo Dantedì ci ha riservato oggi – il bene che noi vi trovammo… – è il video interamente realizzato da Letizia Dolci e Vittoria Borgnis (5. Liceo Scientifico C) e da Chiara Polizzi (5. Liceo Classico). È un video che ci giunge a sorpresa e in cui ritroviamo un bellissimo mix di competenze (anche… comunicative!), e conoscenze, apertura al mondo in cui viviamo e apertura agli altri, che ne fa un “prodotto” squisitamente aderente al profilo di studente ignaziano.

L’istituto Leone XIII celebra inoltre il Dantedì – in questa data ulteriormente speciale, cadendo quest’anno il settimo centenario della morte del Sommo Poeta – con una piccola mostra bibliografica, in cui si ripercorre brevemente alcune tappe della fortuna di Dante presso il nostro Istituto.

La mostra bibliografica, offerta qui nella sua versione online, ha come suo centro ideale gli emozionanti quaderni manoscritti, esposti oggi per la prima volta nel corridoio centrale, della “Lectura Dantis” di padre Paolo Moretti SJ (Forlimpopoli, 31 dicembre 1867 – Brescia, 20 luglio 1924), cui rimandiamo al seguente link per un breve profilo biografico.

Sono quaderni fitti di appunti, riflessioni, apparati iconografici che ci colpiscono per la cura e la dinamicità della loro trama, e ci sembrano rendere, in una immagine plastica, il gran lavoro intellettuale e di ricerca di una mente fervida e desiderosa di spiegare al meglio l’universo dantesco.

Particolare da uno dei quaderni manoscritti di p. Paolo Moretti SJ.

Particolare da uno dei quaderni manoscritti di p. Paolo Moretti SJ.

Si è scelto di deporre uno dei manoscritti del p. Moretti su di un “letto” di mattoni della facciata del nostro Istituto, a simboleggiare la fortuna che il Leone ebbe nell’accogliere e nel costudire questi materiali danteschi provenienti dall’Istituto Cesare Arici di Brescia (dove il p. Moretti fu anche Rettore e iniziatore della rassegna della “Lectura Dantis”), al momento del suo passaggio alla Curia Diocesana, nel 1955.

Tra Freud e Marx col Dante dell'Ottobre ‘17 : proposte per un rilancio-sud delle valenze rivoluzionarie sacre stroncate in Russia dalla controrivoluzione leniniana  / a cura di Egidio Guidubaldi - Sassari : Vita Nova, 1984 - 95 p. : ill. ; 21x20 cm Con dedica autografa ai padri Merlin, Besana ed Edini “come ricordo d’una gran Gressoney”.

Tra Freud e Marx col Dante dell’Ottobre ’17 : proposte per un rilancio-sud delle valenze rivoluzionarie sacre stroncate in Russia dalla controrivoluzione leniniana / a cura di Egidio Guidubaldi – Sassari : Vita Nova, 1984 – 95 p. : ill. ; 21×20 cm
Con dedica autografa ai padri Merlin, Besana ed Edini “come ricordo d’una gran Gressoney”.

Una fortuna che il nostro Istituto ha nella sua stessa intitolazione a papa Leone XIII – che fu grande estimatore di Dante, al punto da istituire la prima cattedra di studi danteschi nata in Italia (1886) – e che è stata alimentata dalla presenza di eminenti dantisti professori al Leone, tra cui ricordiamo almeno quella di p. Giovanni Busnelli SJ (Cassina Ferrara, VA, 16 marzo 1866 – Roma, 31 marzo 1944) e quella di p. Egidio Guidubaldi SJ (Sigillo Umbro, Perugia, 18 dicembre 1919 – Roma 4 febbraio 1994).

Una fortuna che è storia, segno, struttura portante, come i mattoni stessi che costituiscono il nostro edificio. Una fortuna che rimanda al calore che emana il laterizio, come memoria e gratitudine.

Una panoramica della mostra bibliografica per il Dantedì presso la Biblioteca d'Istituto.

Una panoramica della mostra bibliografica per il Dantedì presso la Biblioteca d’Istituto.

L’esposizione prosegue nella Sala di consultazione della Biblioteca d’Istituto proprio con alcune opere di p. Busnelli – che fu professore leoniano dal 1899 al 1902 e che da lì a poco ottenne fama internazionale negli studi danteschi (qui un suo breve profilo biografico, da p. 227) – e di p. Guidubaldi, che lasciò un ricordo indelebile nel nostro Leone.

Numero del “Bullettino della Società dantesca italiana” (Firenze : Tipografia di S. Landi, f3/1906) con dedica autografa di p. Giovanni Busnelli a padre Guido Mattiussi SJ (1852-1925), docente dell'Istituto Leone XIII.

Numero del “Bullettino della Società dantesca italiana” (Firenze : Tipografia di S. Landi, f3/1906) con dedica autografa di p. Giovanni Busnelli a padre Guido Mattiussi SJ (1852-1925), docente dell’Istituto Leone XIII.

Di un certo impatto visivo la grande mappa dell’Inferno dantesco (cm 100 x 150), realizzata dagli studenti tra gli anni ’70 e ’80.

La mappa dell'Inferno dantesco realizzata dagli studenti.

La mappa dell’Inferno dantesco realizzata dagli studenti.

La passione leoniana nei confronti di Dante è testimoniata anche da alcuni dattiloscritti pubblicati dell’Istituto Leone XIII con testi scritti dagli studenti.

I dattiloscritti realizzati al Leone XIII nel 1965, sotto la guida del p. Guidubaldi SJ.

I dattiloscritti realizzati al Leone XIII, sotto la guida del p. Guidubaldi SJ, con il contributo dei suoi studenti (maturità classica 1964/65).

 

Elenco dei volumi esposti nella Sala di consultazione della Biblioteca in occasione del Dantedì:

Clicca sull'immagine per visualizzare l'elenco completo della Mostra bibliografica realizzata per il Dantedì 2021.

Clicca sull’immagine per visualizzare l’elenco completo della Mostra bibliografica realizzata per il Dantedì 2021.

 

Photogallery della mostra bibliografica: 

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