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Smoke on the water

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Le nostre studentesse al Golden Gate. Da sin.

Le nostre studentesse al Golden Gate. Da sin. Chiara, Arianna, Letizia, Matilde, Alice, Emma, Emma e Viola

Dal 5 al 17 novembre si rinnova il progetto di scambio con il St. Ignatius College Prep. di San Francisco. Partecipano otto studentesse dei Licei del Leone XIII, accompagnate dal prof. Paolo Tenconi, referente per i progetti, che ci ha mandato un resoconto dell’esperienza. A giugno ricambieremo l’ospitalità, accogliendo a Milano una delegazione di studenti californiani.

Smoke on the water

La solita nebbia che avvolge al mattino presto la baia di San Francisco si mischia oggi con il fumo degli incendi che stanno devastando vaste aree di territorio vicino a noi. Dal fumo sull’acqua svettano le arcate eleganti del Golden Gate, come dal nulla e il suo colore si perde un po’ nell’atmosfera rossastra che ricopre tutta la città.

Il St. Ignatius College Prep.

Il St. Ignatius College Prep.

Siamo qui da una settimana a condividere studio e lavoro con i nostri colleghi del St. Ignatius College Preparatory, uno degli appuntamenti fissi americani per ampliare il curriculum dei nostri giovani di eccellenza, insieme al già collaudato progetto del Jesuit College di Dallas e a quello nuovissimo della Fordham di New York.

L’immersione nella vita americana è totale: le nostre otto ragazze seguono costantemente le lezioni a scuola, ma non si limitano ad interpretare il ruolo di semplici uditrici. Il resto della giornata si trascorre con le famiglie ospitanti, condividendo in tutto e per tutto la vita quotidiana di una normale giornata americana.

Questa nostra delegazione ha potuto anche incontrarsi con le due studentesse del Leone, Federica e Lisa, che si trovano proprio in quella scuola da fine agosto per un Quadrimestre di studi.

Quest’anno l’atmosfera di San Francisco ci è particolarmente gradita: la città che nel passato è stata all’avanguardia nel proporre, spesso in modo provocatorio, le grandi novità culturali e di costume, sembra oggi una sorta di avamposto di quella che potrebbe o dovrebbe essere la società del futuro.

Abbiamo visitato il Museo delle culture indigene americane De Young, strana costruzione immersa nel verde del Golden Gate Park, poco a sud di Presidio e del Ponte. Il Museo offre una interessantissima e assai stimolante mostra sulla moda femminile islamica, che le nostre ragazze hanno particolarmente gradito.

Al museo de Young

Al museo de Young

Un quadro esposto ci ha  colpito: un bel volto stile Miss Liberty, ma velato all’islamica, con un velo stelle e strisce. E sotto la scritta: We, the people, are greater than fear! Ecco la lezione di San Francisco, ricavata come d’incanto, dallo struggente esordio della Costituzione americana: la nuova società si potrà formare solo se sapremo essere più grandi delle nostre paure. 

Vale a dire, se sapremo superare l’ossessione dell’equazione Islam=terrorismo, se guarderemo ai migranti come ad una risorsa, senza timore di perdere la nostra identità nazionale, se sapremo guardare agli organismi sovranazionali con maggiore fiducia senza subire il fascino di leader autoritari ed aggressivi e se non vivremo in modo paranoico la nostra giusta e fondamentale richiesta di sicurezza.

Il mondo si sta mischiando e San Francisco è all’avanguardia da anni in questa direzione. Siamo rientrati dal Museo utilizzando la linea 28 che attraversa i popolarissimi quartieri sulle colline, dove selve di pali di legno sostengono reti improbabili di cavi della luce, per ridiscendere poi verso l’oceano, area in cui si trova la nostra scuola: l’autobus, dove si mescolano etnie, religioni, facce strane e visi ben truccati, ricchezza e povertà, ci è sembrata una bella e attuale metafora della società che dobbiamo costruire.

Siamo venuti quindi a San Francisco non solo per imparare meglio l’inglese, ma per immergerci in questa realtà e per capire un po’ meglio come si possano far convivere in modo pacifico e costruttivo così tante diversità.

La città è viva, attenta al presente, desiderosa di futuro. I banchetti elettorali delle elezioni di midterm sono stati attivissimi, la percentuale di votanti tra le più alte degli Stati Uniti. La città è polemica con l’attuale presidenza, sulle porte di molti bagni pubblici compare beffarda la scritta potus, vale a dire President of the United States!

La città è accogliente: la gente comune ci dà indicazioni, rallenta e mitiga il terribile accento californiano quando si accorge che non capiamo. La città è civile e le auto si fermano a tre metri dalle strisce pedonali quando attraversiamo la strada.

Siamo qui per viverla, siamo qui per imparare. Per l’ultima settimana sono previste ancora lezioni a scuola: martedì visiteremo Alcatraz, giovedì saremo al MoMA, dove abbiamo organizzato un incontro con la Direttrice del Museo, mamma di un ex alunno del St. Ignatius.

…E venerdì dormiamo in aereo per tornare a casa.

Prof. Paolo Tenconi
Responsabile dei Progetti


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