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Scegli da che parte stare!

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La Masseria raccontata dalla stampa

La Masseria raccontata dalla stampa

A Cisliano, non lontano da noi, esiste un luogo in cui si respira un forte senso civico e si parla di impegno sociale. La Masseria di Cisliano è uno di quei beni confiscati alla criminalità organizzata divenuto “bene comune”: grazie ad un progetto di riutilizzo sociale il bene è stato restituito alla collettività, oggi è centro di accoglienza per rispondere a diverse emergenze abitative ed è custodito e tutelato dal Comune di Cisliano, da Caritas Ambrosiana e da diverse associazioni tra le quali Una Casa Anche Per Te.

Lunedì 23 ottobre i ragazzi della II Media B e della II Media C sono stati accolti per l’intera giornata scolastica in questa realtà, accompagnati dai proff. Ciaccio, De Vecchi, Diliberto, Pizzul e De Gaspari, e sono stati invitati a riflettere su tematiche quali l’omertà, l’indifferenza, il meccanismo dell’usura. Nella Masseria l’individualismo viene superato dal saper guardare all’altro e dallo spirito di condivisione: “siamo usciti dalla nostra bolla di sicurezza” commenta Chiara.

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Una riflessione contro la mediocrità

Una riflessione contro la mediocrità

La Masseria è un luogo in cui si impara ad ascoltare l’altro, in cui si è chiamati a mettersi in gioco e a compiere una scelta, a chiedersi: “Ma io da che parte sto?”. La risposta più semplice sarebbe “tanto io cosa c’entro?” e invece c’entriamo tutti!

Tanti sono i “perché” che ci scuotono; se non scegliamo, le cose non cambiano! Cominciamo con il chiederci che cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo, nel nostro gruppo classe: “ciascuno deve fare ciò che può” dice Aloys. La Masseria offre l’entusiasmante esperienza di una “partita di rugby”, nella quale la palla viene lanciata all’indietro e fino a quando l’ultimo non arriva, non si va avanti.

Vivere una vita piena significa questo: aspettarsi, vivere insieme, condividere, mettersi in gioco e sporcarsi le mani.

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I ragazzi di II B e II C della Secondaria di I Grado alla Masseria

I ragazzi di II Media B e C alla Masseria

Nel corso della mattinata sono state organizzate numerose attività didattiche pensate dai docenti delle due classi, al termine delle quali i ragazzi si sono confrontati, facendo emergere spontaneamente alcune riflessioni su dinamiche di classe che hanno rispecchiato difficoltà, incomprensioni, atteggiamenti di indifferenza. Se un bene comune è tale solo se è di tutti e solo se viene usato per chi ha più bisogno, la mia classe è un bene comune?

L’impegno, il senso civico, lo sguardo alla collettività non sono parole astratte, ma hanno un forte risvolto pratico e necessitano di azione immediata, qui ed ora. Sparecchiare la tavola, servire il cibo ai compagni, rassettare una stanza tutti insieme sono le attività mediante le quali i ragazzi hanno potuto toccare con mano cosa significhi vivere insieme ed essere un gruppo classe.

Ma è soprattutto la toccante testimonianza di Rami, fuggito dall’Egitto all’età di 13 anni, a smuovere qualcosa dentro di noi. “Rami ha avuto il coraggio di raccontarci la sua storia” commenta Amedeo. E attraverso il dono di questa storia, inevitabilmente ripensiamo alla nostra. “Quanto siamo fortunati!” dice Samuele, e Filippo aggiunge “è importante apprezzare ciò che si ha”.

Il tragico racconto del viaggio di Rami, prima sul furgone e poi sulla “barca della speranza”, ci porta a riflettere sul valore della vita. “Non si può giudicare dall’apparenza, dietro ad ogni uomo c’è un vissuto che non conosciamo” afferma Eleonora. Ascoltare Rami e venire a conoscenza della sua storia significa anche ascoltare noi stessi e riflettere sulla nostra storia personale. E a questo punto non ci si può più tirare indietro: scegliamo da che parte stare!

Prof.ssa Silvia Ciaccio
Scuola Secondaria di I Grado


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