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Il segreto dei 100

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A pochi giorni dalla conclusione degli esami di Maturità i nostri “100”, Martino, Costanza, Gabriele e Alessandro al Liceo Classico, Caroline e Nicolò al Liceo Scientifico, ci hanno salutato condividendo le proprie esperienze, lasciandoci riflessioni e soprattutto qualche consiglio per chi sta per cominciare il Liceo.

Tra loro hanno tratti in comune. Oltre allo studio, affrontato seriamente ma senza esagerazione, hanno avuto altre passioni, dallo sport al volontariato. Hanno partecipato, insieme ai compagni, a tante attività proposte dalla scuola: dagli scambi all’estero ai concorsi letterari e civici, alle simulazioni d’impresa in lingua inglese.

Donne e uomini con e per gli altri. Formati a tutto tondo! 

Dalle parole di uno di loro: “Eccellenza è dare sempre il meglio di sé, per se stesso e per gli altri, a prescindere dalle proprie capacità, e da quanto successo e quanti premi il proprio impegno può portare.”

Ed ecco allora i nostri “100” del 2017:

MARTINO AIMAR, V Liceo Classico

Martino Aimar, V Liceo Classico, Cento alla Maturità 2017

Martino Aimar, V Liceo Classico

Come si sa fa a prendere 100 alla Maturità?
Non penso esista una ricetta perfetta: sicuramente sono importanti la costanza, la dedizione e l’impegno, ma soprattutto bisogna studiare cercando di fare tesoro per la vita di ogni singolo argomento trattato.

Il prossimo anno cosa farai?
L’anno prossimo farò Ingegneria meccanica al Politecnico di Milano. È un sogno che coltivo da quando ero bambino, da quando giocavo al Lego e guardavo la Formula 1.

Cosa porti con te dei tuoi anni al Leone?
È difficile ricordare un singolo evento, ma porterò con me molte amicizie, molti momenti di gioia e di compagnia.

Oltre allo studio, hai partecipato a qualche attività della scuola o esterna?
Oltre alla scuola sono educatore dei bambini che hanno concluso la Quinta Elementare in parrocchia.

A chi si è iscritto al primo anno cosa consiglieresti?
Una cosa semplicissima e forse banale, ma veramente fondamentale: fidarsi sempre dei professori.

Hai un aneddoto da ricordare di questi anni al Leone?
Ho tantissimi ricordi, ma sarà indelebile il costante “buongiorno” appena arrivato a scuola di un professore.

Cosa hai imparato dai Gesuiti?
Dopo otto anni al Leone ho imparato molto, ma la più importante è che serve molto tempo per capire a pieno una cosa.

 

COSTANZA MASETTI, V Liceo Classico

Costanza Masetti, V Liceo Classico, Cento alla Maturità 2017

Costanza Masetti, V Liceo Classico

Come si sa fa a prendere 100 alla Maturità?
Non bisogna porsi il voto come obiettivo, ma il voler fare al meglio e con grinta ogni prova, dimostrando quanto si è imparato in questi anni

Il prossimo anno cosa farai?
Vorrei studiare Medicina e Chirurgia qui in Italia; ero di questa idea ancor prima di iniziare il Liceo. Tra tutti i corsi possibili ambisco ad entrare in particolare al corso in inglese del San Raffaele. Il test è a settembre.

Cosa porti con te dei tuoi anni al Leone?
Quello che mi ha colpito è il bellissimo rapporto che si è instaurato con i professori, di amicizia e di collaborazione. Porto con me i momenti di discussione e di confronto di idee che abbiamo avuto con loro riguardo ciò che sta succedendo nel mondo. Questi momenti mi sono stati utili a capire come funziona la politica e ad approfondire argomenti di attualità.

Oltre allo studio, hai partecipato a qualche attività della scuola o esterna?
Ho partecipato all’attività di volontariato presso l’Ospedale con un altro ragazzo della mia classe, Alessandro Rubini. Questa esperienza mi è stata molto utile nel chiarirmi le idee riguardo a Medicina. In seconda Liceo ho vinto un progetto di scambio, con il quale in Terza sono andata due settimane a San Francisco e ho avuto modo di partecipare a lezioni presso il St. Ignatius College Prep, la scuola dei Gesuiti della città americana.
Quest’anno ho partecipato al Certamen Senecanum con un ragazzo della mia classe, Martino Aimar.
Per la Pastorale ho partecipato a tutti i ritiri che la scuola proponeva. Quello che mi ha colpito di più è stato il Kairos in quarta Liceo, perché è stato un ritiro davvero inaspettato e molto toccante.

A chi si è iscritto al primo anno cosa consiglieresti?
Parlo soprattutto al Liceo Classico: mi ricordo il primo anno come un anno molto difficile! Ero messa alla prova dalle nuove materie… a questi studenti consiglio di tenere duro perché il bello viene dopo.

Hai un aneddoto da ricordare di questi anni al Leone?
In questi anni ho riso tanto, per le battute dei miei compagni e la piacevole atmosfera creatasi tra di noi e con i professori.

Cosa hai imparato dai Gesuiti?
In classe e nei ritiri la scuola ha sempre sottolineato le caratteristiche del metodo ignaziano. Quello che mi ha colpito di più è il vedere la valutazione come un momento di formazione personale e non di competizione.


GABRIELE OLIARO, V Liceo Classico

Gabriele Oliaro, V Liceo Classico, Cento alla Maturità 2017

Gabriele Oliaro, V Liceo Classico

Come si fa a prendere 100 alla Maturità?
Secondo me, o almeno nella mia esperienza, prima di tutto bisogna volerlo. Ovviamente ci sono altre variabili che contano, ma se uno punta a fare molto bene e lo considera importante, è più portato a impegnarsi di più giorno dopo giorno e ad affrontare con più serenità e soddisfazione gli ostacoli che incontra.

Il prossimo anno che cosa farai?
Vado in America a studiare Ingegneria alla Harvard University.

Cosa porterai con te dei tuoi anni al Leone?
La preparazione accademica che, a differenza di quanto talvolta avviene nelle migliori scuole superiori in paesi come gli Stati Uniti, non si focalizza (solo) sull’avere un curriculum scolastico competitivo per entrare in un’università top, ma vuole insegnare a comprendere meglio se stesso e gli altri, il mondo in cui viviamo, il senso della vita. Inoltre sono contento di aver frequentato il Liceo Classico, perché mi ha lasciato un’impronta culturale e letteraria che non avrei ricevuto facendo un percorso di scuola superiore diverso e né avrò l’occasione di dedicare così tanto tempo e impegno alle materie umanistiche all’università, dato che ho scelto Ingegneria.

Oltre allo studio, hai partecipato a qualche attività della scuola o esterna?
Sì, diverse. L’attività più interessante è stata il volontariato all’ospedale Fatebenefratelli, con l’associazione Vozza. Un’esperienza davvero formativa che mi ha dato tanta gioia. Sono contento che il Leone me l’abbia proposta.

A chi è iscritto al primo anno cosa consiglieresti?
Consiglierei di trovare e coltivare la/le proprie passioni. Il liceo è un ottimo momento per sperimentare, fallire e reinventarsi. Credo sia importante trovare la propria vocazione nella vita, perché altrimenti ad un certo punto si rischia di non trovare più un senso in tutto quello che si è accumulato: soldi, lavoro, amici, esperienze, successo, ecc… pur essendo tutte queste cose positive!

Hai un aneddoto da ricordare di questi anni al Leone?
Alla fine della prima Liceo assieme agli altri alunni del Leone e delle altre scuole italiane e albanesi della Compagnia siamo stati ricevuti a Roma da papa Francesco, poco tempo dopo la sua elezione. L’evento è stato fonte di una grande gioia, particolarmente importante per me. Infatti ho scritto un intero essay per l’ammissione a MIT, Harvard e Stanford a riguardo. Il tema centrale della discussione è stato quello della crisi: papa Francesco pur ammettendo che la crisi solitamente fa soffrire, ci ha esortati a cercare di interpretarla. Spesso, ha detto, il modo migliore per risolvere problemi di carattere sociale è rimettere l’uomo al centro, accantonando altri idoli come il denaro o il potere, e fare di tutto per migliorare le condizioni di vita di ogni uomo.

Cosa hai imparato dai Gesuiti?
La formazione dei Gesuiti mi ha insegnato che eccellenza è dare sempre il meglio di sé per se stesso e per gli altri, a prescindere dalle proprie capacità, e da quanto successo e quanti premi il proprio impegno può portare.

 

ALESSANDRO RUBINI, V Liceo Classico

Alessandro Rubini, V Liceo Classico, Cento alla Maturità 2017

Alessandro Rubini, V Liceo Classico

Come si fa a prendere 100 alla Maturità?
Prendere cento alla Maturità è un’impresa ardua ma non impossibile. Io, semplicemente, penso di essermi impegnato a fondo per tutto il triennio. Credo che siano due le difficoltà principali dell’esame: la quantità di materiale da portare all’esame e la consapevolezza che ¾ del voto finale dipendono dalla prestazione in sede d’esame, ossia dalle tre prove scritte e dall’orale.

Il mio consiglio, perciò, è il seguente: organizzatevi con un piano di studio (meglio ancora di ripasso…) che vi permetta di arrivare alla prima prova scritta avendo ripassato tutto, non troppo in dettaglio ma avendo compreso a fondo i concetti esposti in ogni disciplina. Bisogna poi essere sicuri della propria preparazione, confezionata con pazienza e metodo durante l’anno, per evitare di farsi prendere dall’ansia. In fondo, l’aspetto fondamentale è essere fieri e orgogliosi di dimostrare a tutti ciò di cui si è capaci, senza troppa ansia di raggiungere un voto alto.

Il prossimo anno che cosa farai?
A settembre parto per gli Stati Uniti. Studierò alla University of Chicago, dove ho intenzione di conseguire un double major in Filosofia ed Economia. Il modo in cui queste due discipline, apparentemente diverse ma profondamente collegate, si completano e si influenzano a vicenda è qualcosa che trovo affascinante. L’affiancamento di una materia umanistica ad una materia scientifica/sociologica offre un approccio al mondo ed una visione completa ed analitica.

Cosa porterai con te dei tuoi anni al Leone?
Che dire? Crescere è un percorso impegnativo, ma al Leone lo si affronta con entusiasmo e passione. Mi ricorderò sempre dei miei professori, i quali mi hanno trasmesso un’inesausta curiosità intellettuale verso le cose del mondo. Mi hanno sempre dato qualcosa da portare a casa oltre ai consueti compiti. Forse perché, al Leone XIII, come scrisse George Bernard Shaw, quello che si vuole vedere è il ragazzo alla ricerca della conoscenza e non la conoscenza alla ricerca del ragazzo. Mi mancherà quella grande famiglia che è (stato) il Liceo.

Oltre allo studio, hai partecipato a qualche attività della scuola o esterna?
Ho partecipato a numerose attività promosse dalla scuola. Quella che più mi ha fatto riflettere è stata l’attività di volontariato che ormai svolgo regolarmente da tre anni. Da due anni svolgo volontariato presso l’associazione OBM ed intrattengo, leggendo storie, i tanti bambini affetti da qualche malattia o disturbo. Queste ragazze/ragazzi mi trasmettono una forza ed un’energia immensa, nonostante le situazioni difficili che affrontano quotidianamente. Rimango sempre stupito dalla tenacia e dalla capacità dei genitori di questi bambini capaci di apprezzare le “banalità” della quotidianità e la vita in generale. Arrivo in ospedale pensando che il mio problema più grande è un 7 in matematica e che l’ostacolo più grande sia la terza prova di venerdì. Torno poi a casa con un senso di dovere morale in quanto dotato di tutte le capacità per affrontare le sfide che mi attendono, a differenza di tanti altri che purtroppo sono meno fortunati di me.

A chi è iscritto al primo anno cosa consiglieresti?
Partecipate con gioia a tutte le iniziative che vi vengono proposte. A chi si è iscritto al primo anno consiglio vivamente di cogliere ogni opportunità che la scuola ha da offrire, dai ritiri spirituali alle attività di volontariato, passando per i concorsi letterari. In ognuna di queste si nasconde la possibilità di trovare se stessi. La varietà di opportunità offerte dall’Istituto è un aspetto decisamente caratteristico della scuola. Sfruttatela al meglio e siate anche voi disponibili a mettervi in gioco nella e per la comunità in cui operate. Soltanto così si scoprono le proprie passioni e si impara a diventare non soltanto studenti ma anche, e soprattutto, cittadini di una comunità che ha bisogno del nostro impegno civile oggi più che mai.

Cosa hai imparato dai Gesuiti?
Dai Gesuiti ho imparato che non basta essere soltanto una persona brava, ma bisogna anche essere delle brave persone. In un’era in cui la nostra società occidentale è sempre più protesa alla ricerca del benessere, i Gesuiti ci insegnano ad investire sull’educazione e sulla formazione spirituale ed umana. Durante il mio cammino spirituale, oltre che accademico, ho scoperto quanto il Signore mi sia stato vicino in tante occasioni della vita, anche se non sempre sono stato bravo abbastanza per riconoscerlo.

Consiglierei il Leone a chiunque abbia voglia di una sfida, di riflettere, di emozionarsi e, perché no, anche di rischiare. Sono molto contento di aver percorso un tratto di strada in questa scuola e di aver concluso nel migliore dei modi il mio percorso liceale. Mi ricorderò sempre di coloro che mi hanno accompagnato lungo il cammino. Ne sono molto grato.

 

CAROLINE ELISABETH GHISOLFI, V Liceo Scientifico

Caroline Elisabeth Ghisolfi, V Liceo Scientifico, Cento alla Maturità 2017

Caroline Elisabeth Ghisolfi, V Liceo Scientifico

Sono arrivata al Leone 13 anni fa, in prima elementare. Il Leone mi ha accompagnato nel mio percorso scolastico dall’inizio alla fine, dandomi grandissimo sostegno e supporto e per questo devo dire di essere davvero grata agli insegnanti e ai direttori. È un’istituzione ben organizzata, che ti accoglie, ti incoraggia e ti orienta a dare il meglio di te.

Come si fa a prendere 100 alla Maturità?
È necessario prendere le misure e saper fare autocritica, saper giungere ad un metodo di studio funzionale, studiare al massimo delle proprie capacità sapendo di ottenere i giusti risultati. Io ho provato metodi diversi (la lettura ripetuta, mappe concettuali, coseni stampati, schemi scritti a mano…) e nel corso dei cinque anni sono riuscita a capire quali funzionavano e quali non erano adatti a me.

Il prossimo anno che cosa farai?
Giornalismo alla Stanford University.

Oltre allo studio, hai partecipato a qualche attività della scuola o esterna?
Nella seconda metà della mia quarta Liceo padre Diego mi ha aiutato a rivitalizzare il progetto del Camino de Santiago, che era stato proposto gli anni precedenti al Leone con poco successo. Quella primavera tre classi hanno partecipato con entusiasmo. L’inverno scorso il Leone ha contribuito all’organizzazione di un progetto di volontariato per il Comitato Inquilini, un centro che si pone al servizio di bambini, lavoratori e anziani immigrati. Il progetto è nato come un’idea, un’aspirazione: il Leone mi ha aiutato a renderlo realtà.

A chi è iscritto al primo anno cosa consiglieresti?
Ai ragazzi di prima non posso far altro che augurare il meglio e incoraggiarli a restare al Leone, a fidarsi della scuola, a farsi coinvolgere nei progetti. Sì, a prima vista una camminata in mezzo alla natura, sia a Santiago o tra i monti italiani, può non sembrare allettante quanto un week end con gli amici. Fidatevi. Lasciatevi guidare, sanno quello che fanno.
Non fatevi angosciare dai voti, sono solo numeri. Imparate a riconoscere uno studio di qualità, da uno superficiale: se studiate da 7, non aspettatevi un voto più alto; se studiate da 10 e i vostri sforzi non vengono pienamente riconosciuti sappiate mettervi in discussione. Non è mai troppo tardi per cambiare metodo di studio.
Cercate di raggiungere un giusto equilibrio tra scuola e divertimento. Fate volontariato, sport, uscite con gli amici. Non fatevi ingannare dalle apparenze: una buona media a scuola non esclude una vita sociale.
Il Leone è un istituto tradizionale, ma si sta evolvendo: io ho vissuto questa rivoluzione in prima persona.
I progetti d’eccellenza sono effettivamente eccellenti, e gestiti da professori altamente competenti. In terza Liceo ho partecipato allo scambio di San Francisco con il professor Davies. In quell’occasione ho visitato per la prima volta la Stanford University, l’università dove mi recherò tra pochi mesi per studiare giornalismo. In Quarta Liceo ho scoperto il mondo del Business con il progetto Business@School del Boston Consulting Group.
Le opportunità che offre il Leone sono svariate. Se dovessi svelare il segreto dietro a un 100, direi questo: cogliete le opportunità!

Cosa hai imparato dai Gesuiti?
I Gesuiti sono imbattibili nelle formazione umana. Il Leone non è solo una scuola accademica, ma di vita. C’è sempre qualcuno disposto ad ascoltarti e a guidarti nella giusta direzione. Sono venuta in contatto con tanti preti e professori del network dei Gesuiti, ciascuno mi ha dato un po’ di sé: del Leone mi rimarranno impressi i lori volti e i loro preziosi consigli.

NICOLO’ MARCHI, V Liceo Scientifico

Nicolò Marchi, V Liceo Scientifico, Cento alla Maturità 2017

Nicolò Marchi, V Liceo Scientifico

Come si sa fa a prendere 100 alla Maturità?
Bisogna impegnarsi, non è molto facile. Se ti sei impegnato durante i cinque anni del Liceo, alla fine il lavoro paga. La scuola ci ha preparato bene, quello che ho studiato durante la scuola è sempre stato sufficiente. Ovviamente prima dell’esame qualche ora in più, ma in  generale ho studiato in modo regolare, mai eccessivo.

Il prossimo anno cosa farai?
Penso Ingegneria matematica al Politecnico di Milano. Pensavo di frequentare Medicina, ma nell’ultimo anno ho cambiato idea. Quella non è la mia strada.

Cosa porti con te dei tuoi anni al Leone?
Mi porto tutto, la scuola, i miei compagni, i miei professori. Sono stati anni molto belli, mi sono trovato molto bene a scuola e sicuramente lo rifarei ancora.

Oltre allo studio, hai partecipato a qualche attività della scuola o esterna?
Oltre agli studi ho sempre fatto sport, e questo è un fattore importante. Il Leone è  una scuola particolarmente attenta a quello che si fa al di fuori dell’ambito accademico, per esempio con lo sport o il volontariato. Io ho deciso di giocare a calcio.

A chi è iscritto al primo anno cosa consiglieresti?
Consiglio di provare un anno all’estero o tre mesi. Io non l’ho fatto e forse tornando indietro lo rifarei. Ma non è necessario. Consiglio di non mollare mai con lo studio perché poi recuperare è sempre difficile.

Hai un aneddoto da ricordare di questi anni al Leone?
Mi porterò sempre le ore del professor Davies che sono una sorta di mito per gli studenti e sono sempre utili anche a sollevarne il morale (non è un caso che gli vogliano tutti molto bene). Al contrario di negativo non mi porto dietro nulla.

Cosa hai imparato dai Gesuiti?
A livello umano potrei dire di aver imparato soprattutto che nessuno deve essere lasciato indietro. In questa scuola c’è sempre stata un’attenzione “comunitaria” e il tentativo di coinvolgere tutti nelle attività più diverse per esempio in ambito sportivo o anche appunto scolastico. Il tentativo di progredire e migliorare insieme è un punto di forza importante per il Leone.

Grazie, ragazzi, della vostra testimonianza e dei vostri consigli!

Ancora complimenti e un abbraccio a voi e a tutti i Maturati dalla vostra scuola, cari, ormai, ex-alunni!


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