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Caro Leone ti scrivo

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Milano, 15 giugno 2017

Caro Leone,

un altro anno di scuola è giunto al termine. Guardando ai mesi passati non vedo solo l’impegno di docenti e alunni, le ore trascorse nelle aule a spiegare, a prendere appunti, a imparare. Vedo molto di più. I progetti svolti, i viaggi, le gare sportive, i concorsi, i momenti di preghiera e di festa. La scoperta di nuovi talenti!

Abbiamo avuto come filo rosso il motto “essere accolti – accogliere”, con il sorriso di papa Francesco che ci ha fatto compagnia nello srotolarsi dei mesi.

Padre Diego

Padre Diego

Citare distintamente tutto quello che è stato realizzato richiederebbe troppo spazio e tempo, ben più di quello che è possibile in un saluto di fine anno.

Tra i vari appuntamenti che abbiamo vissuto come scuola, ne voglio ricordare tre.

Il primo, la visita del Papa a Milano. In tanti siamo andati alla Messa a Monza e allo stadio di San Siro. E’ stato bello festeggiare insieme a tutta la città di Milano la presenza di Francesco in terra lombarda, fare esperienza della grande comunità che si stringe intorno al nome di Cristo.

Il secondo ricordo. I momenti di preghiera che abbiamo vissuto in occasione dell’attentato a Manchester. Purtroppo non è stato l’unico di questi anni segnati dalla intolleranza e dalla violenza. Nella preghiera comune ci siamo ricordati vicendevolmente che i motivi di speranza sono maggiori di quelli che possono indurci alla chiusura e al ripiegamento.

Il terzo ricordo. E’ la visita del Generale dei Gesuiti, padre Arturo Sosa S.I., che ha coinciso con la Messa delle Cresime.

Una visita che ci ricorda come il Leone appartenga a una grande rete di uomini e donne innamorati dell’avventura educativa in tutto il mondo. Quanti gemellaggi, scambi culturali, progetti via skype danno consistenza a questa appartenenza, ogni anno che passa sempre più evidente nella nostra quotidianità.

Caro Leone, ci siamo divertiti con lo spettacolo di Grease a gennaio, abbiamo meditato attraverso l’arte nella settimana dedicata alla Shoa, abbiamo accolto coloro che non possono studiare con il progetto della “sedia rossa”, abbiamo trasformato l’impegno per la legalità in un gioco, che è la cosa più seria che ci sia, come ci insegnano i bambini.

E poi ci sono state le grandi celebrazioni, quando ci siamo ritrovati tutti nella Chiesa del Leone: la Messa di Natale, la Messa delle Palme, la messa delle Prime Comunioni e quella delle Cresime.

Teatro, musica, sport, servizio non possono essere messi da parte, perché costituiscono il quotidiano di molti di noi.

Volevo essere sintetico e con tutto lo sforzo fatto ne è venuta fuori comunque una lunga lettera. Scusami, penso che capirai.

Caro Leone, ora è il tempo della vacanza. Da parte mia l’augurio che i prossimi mesi possano essere un tempo di riposo, di famiglia, di viaggi, di apertura al mondo, di servizio nei confronti di chi è meno fortunato.

Ti voglio lasciare citando il vangelo di Matteo: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini”.

Nei prossimi mesi ciascuno di noi, ovunque si troverà, possa essere sale che dà sapore alle relazioni, al lavoro, agli affetti.

E ci ritroveremo un po’ più in là. Io ti penserò da Cuba, ti porterò nel cuore e nelle mie preghiere. Io camminerò oltre Oceano, tu camminerai qui. Sarà bello raccontarsi ciò che avremo scoperto nel frattempo nei nostri cammini.

E allora buona strada!

Padre Diego Mattei


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