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L’emozionante bellezza della classicità

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Il teatro di Epidauro

Il teatro di Epidauro

Dal 26 al 30 marzo gli studenti della I e II Liceo Classico sono in visita in Grecia, accompagnati dai professori Biella, Campanini e Cocuzza. Una gita come tante? Nooo! Una gita preparata da tempo e vissuta insieme ad un gruppo di studenti del corso di lingue classiche del Mount St Mary’s, il Collegio dei Gesuiti di Sheffield, in Inghilterra, accompagnati dalle prof. Pavlina e Fanny.

Alcuni studenti ci hanno inviato un resoconto appassionato.

Studenti italiani e inglesi

Sull’acropoli con gli studenti inglesi

Ecco tutta l’emozione di Iacopo:

La nostra prima giornata ad Atene si è aperta con l’incontro con i nostri nuovi amici inglesi: all’inizio entrambe le parti erano fredde nel cominciare a relazionarsi l’una con l’altra… poi abbiamo intrapreso conversazioni sulla nostra vita, sia scolastica, sia extra-scolastica; questo è stato molto interessante per conoscere quanto siano diverse le nostre abitudini rispetto alle loro.

Dopo aver fatto colazione insieme a loro, al termine di un primo rapido giro tra i resti di quella che era la grande Atene ai tempi delle Panatenaiche, siamo giunti finalmente alla meta forse più attesa, o quantomeno più famosa, dell’intero viaggio: l’acropoli. E così oltre al bel tempo e alla raffinatezza del popolo greco ci ha accolti l’incredibile panorama della città di Atene, che ha fomentato la nostra euforia. Tutto ciò che abbiamo studiato sui banchi di scuola e che ci limitavano a vedere in una piccola foto, si è presentato davanti a noi in maniera tanto maestosa da riempire i nostri cuori di una gioia indescrivibile per aver in qualche modo concretizzato quello che abbiamo imparato in questi anni di liceo.

Acropoli di Atene

Visita all’acropoli

Inoltre ricorderò questa esperienza per il fatto che ognuno di noi ha presentato una parte dell’acropoli in inglese, spiegando qualche aneddoto sui monumenti ai compagni della scuola inglese.

Dopo aver lasciato il Partenone, con l’Eretteo, i Propilei e il tempio di Atena Nike, ancora sbigottiti  dalla magnificenza della classicità che era estremamente evidente in ogni dettaglio, in seguito al meritato pranzo ci siamo diretti verso la seconda tappa giornaliera, questa volta rappresentata dal Museo Archeologico nazionale di Atene. Anche in questa tappa, non meno importante della prima, abbiamo potuto ammirare la cultura greca tra i resti in lamine d’oro dei Micenei, i Kouroi dell’epoca arcaica e i colorati vasi delle isole Cicladi, un’occasione da non perdere per immergerci nella bellezza dell’antichità e avvicinarci un po’ di più alla realtà di quell’epoca.

In conclusione è stata una giornata piena di emozione nel vedere il nostro tanto amato mondo greco con i nostri occhi, ma soprattutto nel vedere come la storia si sia protratta nei secoli quasi intatta arrivando sino a noi, nelle nostre mani, così stupendamente integra e così affascinante, con opere che è possibile apprezzare fino in fondo solo se viste da vicino.

Iacopo Bassi (II Classico)

 

Qui invece trovate lo sguardo attento e curioso di Beatrice e Federica:

Giovani classicisti

Giovani classicisti

In molti pensano che la bellezza della Grecia e della sua storia si esauriscano nella sua capitale, Atene; oggi però abbiamo avuto la prova che non è affatto così: passando per il suggestivo istmo di Corinto, realizzato artificialmente, abbiamo avuto l’occasione di ammirare le bellezze che tuttora ci regala la regione dell’Argolide.

Il primo sito che abbiamo visitato è stato il teatro di Epidauro che si erge circondato da una folta foresta e, oggi, era illuminato da un’intensa luce solare che ci ha scaldato per tutta la giornata. Questa struttura imponente stupisce i turisti per diversi motivi, quello principale è l’acustica. Facendo un esperimento insieme ai nostri compagni Giulio Soncini, che ha recitato il proemio dell’Iliade in metrica greca, e Giada Mariani, che ha svolto un monologo molto coinvolgente, è stato chiaro come la loro voce arrivasse limpida e pulita in ogni angolo del teatro, anche nelle zone più alte.

Dopo esserci rifocillati a Nauplia, siamo tornati indietro nel tempo visitando i resti dell’antichissima Micene.

Micene, porta dei Leoni

Micene, porta dei Leoni

Abbiamo visitato le rovine della città, sempre nella regione dell’Argolide. Come prima cosa abbiamo potuto osservare la porta dei Leoni, entrata monumentale dell’antica città, così chiamata per le decorazioni con due leoni posti sopra l’architrave della porta, nel triangolo di scarico. Successivamente siamo saliti sulla sommità della rocca attraverso un sentiero, e abbiamo visitato alcune tombe a tholos, delle tipiche tombe circolari sormontate da una cupola, tra cui la tomba di Clitemnestra e quella di Egisto, sotto la quale giace quella di Agamennone.

Abbiamo infine visitato anche una cisterna sotterranea, costruita per garantire agli abitanti della città l’acqua durante gli assedi. In questa splendida giornata abbiamo avuto la possibilità di conoscere meglio i nostri compagni inglesi e troviamo che sia stato anche molto interessante essere le loro guide nella visita di queste città.

Beatrice Gramegna (II Classico) e Federica Antoniazzi (I Classico)

 

A Virginia e Giulio infine è affidato il compito di presentare la magica atmosfera di Delfi:

Delfi

Delfi

Delfi: che meravigliosa scoperta! Questa mattina con i nostri compagni inglesi abbiamo visitato il temenos, il luogo sacro destinato nell’antichità al culto di Apollo. Coinvolti dall’atmosfera magica e dalla suggestione del luogo impervio e isolato, alcuni di noi hanno presentato ai compagni, sia in italiano che in inglese, i luoghi più significativi del sito.

Non meno coinvolgente è stata la visita al Museo, dove abbiamo potuto vedere dal vivo opere che abbiamo studiato sui libri: i kouroi di Cleobi e Bitone e il famoso auriga.

Nel pomeriggio siamo tornati ad Atene concludendo con la visita del Museo dell’acropoli: anche qui abbiamo ammirato opere straordinarie inserite nel contesto di un edificio davvero speciale.

Siamo al terzo giorno, i rapporti tra di noi sono sempre più stretti e la differenza di lingua non è certo stato un ostacolo.

Virginia Puglisi (I Classico) e Giulio Sioli (II Classico)


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