Dal 16 al 22 marzo, presso il Palazzo di Vetro di New York, una delegazione di studenti dei nostri Licei, accompagnati dal prof. Paolo Tenconi, docente, responsabile dei progetti al Leone XIII e membro dell’International Board del CWMUN, partecipa alle simulazioni dei lavori assembleari dell’ONU.
Ci scrive da New York il prof. Tenconi:
Come da tradizione gli Irlandesi, o gli Irish for one day, calano su Manhattan dalle sei del mattino nel giorno della loro festa nazionale di San Patrizio, dove tutto come d’incanto si tinge di verde: trombe da stadio, caroselli in strada e urla di vario genere svegliano anche coloro che ai piani alti dei grattacieli hanno osato contravvenire al dettame della Grande Mela che non dorme mai!
In questo strano e festoso venerdì 17 marzo, giorno in cui non si scende dai marciapiedi con il piede sinistro e si saluta chi si incontra, feste tradizionali e superstizioni popolari si incrociano vorticosamente, creando un mix davvero suggestivo. Ma è anche opportuno evitare di camminare al centro dei marciapiedi e questo non ha nulla a che fare ne’ col venerdì 17 ne’ con San Patrizio: dalle sporgenze dei grattacieli, infatti, cadono ogni tanto blocchi di neve congelata, memoria della tempesta perfetta dell’altro ieri che a momenti ci teneva in Italia. Questa è l’America, o meglio questa è la New York che ogni anno ci ospita e ci affascina.
Alla sua testimonianza sono seguiti gli interventi dei “soliti” protagonisti che ruotano ormai abitualmente intorno alla Diplomatici, tra cui ricordiamo Lucio Caracciolo, direttore di Limes e Amina Mohammed, ministro dell’ambiente della Nigeria, nominata dall’ex Segretario Generale Ban Ki-moon responsabile per lo sviluppo sostenibile.
Senza dimenticare Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, una delle eccellenze italiane nel mondo. Apprezzatissime guest stars di quest’anno sono state le campionesse Beatrice “Bebe” Vio e Tania Cagnotto, che hanno trasmesso sicuramente un po’ del loro entusiasmo vincente ai nostri giovani. Commoventi e piene di vita le loro testimonianze, grande il loro messaggio di provare a vincere nonostante tutti e contro ogni avversità. E di questa grinta i nostri giovani hanno sicuramente bisogno!
E allora? Alziamo bandiera bianca prima di combattere? Sicuramente no! I nostri Giorgio Bernucci, Elisabetta Biella, Sofia Cagliero, Andrea Caramaschi, Elisabetta Ceci, Giulia Grasso, Federica Griziotti, Flavia Laffineur Petracchini, Alessandra Potsios, Elena Rubini, Roberto Schiavo e Beatrice Sutter si sono preparati per mesi per questo appuntamento e non si lasceranno certo intimidire dalle luci del Palazzo o dalla difficoltà della tenzone.
Affronteranno due assemblee molto affollate e impegnative, la General Assembly e l’Ecosoc, e dovranno dibattere sul tema caldo dell’Africa e dei suoi rapporti con l’Europa e con il mondo globale che cambia a velocità supersonica.
Ma ripetiamolo ancora una volta: la vittoria dei nostri giovani non sarà affidata ad un documento, per quanto bello e ambito. Usciranno vincitori dal CWMUN se avranno imparato ad ascoltare l’opinione degli altri, a mettere in discussione la propria, a negoziare con pazienza in cerca di una soluzione pacifica, a prendere la parola con coraggio davanti a qualche centinaio di coetanei, a superare paure e pregiudizi. Per due giorni interi giocheranno con gli strumenti della democrazia, lavoro faticoso, ma che forse, a medio termine, fa sperare in qualche miglioramento nella situazione attuale del mondo, dove ognuno può fare la propria parte.
Questo è il loro impegno, coerente con quanto dalle cattedre tutti i giorni professiamo loro, questa sarà la loro vittoria, questo il risultato a cui ambire: uomini e donne per gli altri e con gli altri. Cominciamo dai primi passi.
Prof. Paolo Tenconi