Venerdì 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, in ricordo delle vittime dell’Olocausto, il Leone ha promosso una serie di iniziative e di attività che hanno coinvolto tutti gli studenti della scuola, dai bimbi della Prima Primaria ai ragazzi che stanno preparando la Maturità.
Ecco quanto scrive il prof. Luca Diliberto, che ha coordinato le attività della Secondaria di I Grado.
È sempre un azzardo progettare per i più piccoli le attività nel Giorno della Memoria; ma diventa una occasione sorprendente quando adulti e ragazzi si mettono in gioco per davvero, dando corpo e tempo alla serietà di un appuntamento che solo ad uno sguardo superficiale può apparire stanca routine, mentre si rivela come condizione necessaria per sollecitare una riflessione ed alimentare emozioni non effimere.
Per ventura (ed assenza del Coordinatore Didattico, impegnato nell’incontro europeo dei dirigenti delle nostre scuole) mi sono trovato a dover seguire le iniziative della Secondaria di Primo Grado, svolte in contemporanea con gli altri plessi. E posso assicurare che mi ha quasi travolto l’impegno che tutti ci hanno messo, e l’esito che ne è scaturito.
A partire dall’impatto di quasi quattrocento ragazzi, radunati poco dopo le ore 8 del 27 gennaio, tutti insieme nel polmone centrale del corridoio al secondo piano: guidati dalla prof.ssa Gaia De Vecchi, hanno “costruito” uno spazio di silenzio e di ascolto inimmaginabile, che ha dato il tono a tutta la mattinata. Rientrando in classe, gli studenti hanno colto la provocazione delle pietre d’inciampo che ricordavano alcuni “Giusti” (cioè quanti si sono adoperati per sottrarre alla deportazione molti ebrei italiani), e letto le brevi didascalie che ne presentavano le azioni.
Più tardi, raccolti per fasce di classe, hanno seguito con estrema attenzione le presentazioni predisposte da alcuni docenti – Ciaccio, Dambrosio, De Vecchi – che introducevano alla visione dei film, calibrati secondo le età: per le Prime L’isola in via degli Uccelli, ambientato nel Ghetto di Varsavia, per le Seconde Mi ricordo Anna Frank, assai utile per un approccio corretto alla sua vicenda, per le Terze Vento di primavera, ricostruzione della retata di ebrei francesi del 1942.
Terminata questa fase, il rientro in aula ha aperto un terzo momento: non solo guardare e commuoversi ma anche agire.
Così, i ragazzi delle Prime hanno espresso tutti i loro pensieri riempiendo i rami di un Albero della Memoria che ora si può visitare ad inizio corridoio; su uno di questi foglietti, che riportano anche semplici disegni, Mario (1 C) ha scritto ad esempio: Ho potuto riflettere su quanto può essere crudele l’uomo e quanto dolore può procurare, ma anche come trovare la speranza in momenti bui.
Gli studenti delle Seconde, accolti in auditorium da cinque trolley, hanno riflettuto su quali oggetti personali avrebbero portato con sé in una ipotetica fuga verso l’ignoto.
Alle Terze, l’impegno più coinvolgente, cioè la richiesta di riempire “zaini consapevoli” delle proprie emozioni ed affetti, fondamentali per affrontare un destino terrificante ed ignoto.
Nessuno s’è tirato indietro; in tutti la consapevolezza che il male scientificamente operato contro un popolo non può, non deve ripetersi. E che la memoria del loro martirio non vada mai attenuata.
Ho la sensazione che tanti ragazzi, attraverso questo momento, si siano attrezzati davvero a crescere bene, come uomini e donne di una storia che dovranno prendere in mano e trasformare in meglio.
Prof. Luca Diliberto
Scuola Secondaria di I Grado